Passata l’estate, il Salento cambia forma; più precisamente, si riappropria della sua parvenza più vera, lontano dalle logiche del turismo di massa e a tutto ciò che da esse scaturisce. I visitatori che per tre mesi hanno affollato ogni albergo, hotel, b&b con piscina Salento, da autunno in poi lasciano spazio a turisti orientati da passioni e interessi diversi, e la terra intorno si mostra in un modo differente, meno frenetico, meno passionale, più autentico.
Le masserie fortificate
Uno dei volani del Salento di oggi è rappresentato dalle masserie fortificate, che caratterizzano il territorio in lungo e in largo. Le vecchie residenze dei proprietari terrieri hanno dato vita a alimentano un business benefico per il Tacco d’Italia, rappresentato dai significativi investimenti dispiegati da benestanti stranieri, tedeschi e britannici in particolar modo. Il turismo green, quello basato sui prodotti a km zero e sul recupero di uno stile di vita più genuino e lontano dall’urbanizzazione più vorticosa, dimostra uno stato di salute invidiabile e trova in Salento un incubatore di progetti e di iniziative assolutamente eccezionale.
L’arte barocca
il Salento, e Lecce in particolare, attrae vacanzieri per dodici mesi l’anno anche grazie alle attrattive di carattere storico e artistico. Il barocco è il motore trainante della locomotiva delle arti leccesi, incarnato nelle meraviglie del centro storico di Lecce, la Basilica di Santa Croce, il Duomo, e poi la Cattedrale di Sant’Agata a Gallipoli o l’ex Convento degli Agostiniani a Melpignano. E ancora il mosaico pavimentale di Otranto, il faro di Leuca e l’eredità romana incarnata nel maestoso Anfiteatro che domina il cuore dello spazio adiacente Piazza Sant’Oronzo, a Lecce.
La dieta mediterranea
Il Salento si lascia scoprire anche tramite l’eccellenza della sua dieta mediterranea, che verte in massima parte su produzioni della terra, coltivate sul posto e distribuite in tutta la provincia: Ogni periodo dell’anno è scandito da frutta, verdura e ortaggi di stagione che sono esaltazione dei ritmi di un tempo, quando la giornata era cadenzata dall’orologio biologico della campagna. Ora la stessa dieta del posto non si è lasciata corrompere ed è diventata parte integrante di un’offerta turistica che ha i mezzi per vivere anche in inverno, quando i lidi balneari sono solo un ricordo o un desiderio procrastinato.