Quali sono le differenze tra BOT e BTP?

Gli investimenti sui titoli sono sempre un po’ rischiosi poiché il rendimento dipende molto dall’andamento dei mercati finanziari, ma è notorio che investire in titoli di Stato come BOT e BTP il rendimento è sicuro e “lento” seppur meno sostanzioso, se non nel lungo periodo; è tuttavia vero che il rendimento BTP è migliore del BOT, ma non è solo l’unica differenza nel confronto con l’altro titolo di Stato. In comune hanno la denominazione proprio di titoli di stato che altro non sono che obbligazioni o titoli di debito emessi da enti pubblici o società. Questi comportano il rimborso del capitale investito per l’acquisto alla scadenza con l’aggiunta degli interessi maturati. I titoli di Stato italiani sono emessi dal Ministero dell’Economia e delle Finanze con cadenze periodiche e servono a coprire sostanzialmente il debito pubblico (deficit).

Cosa sono i BOT e cosa sono i BTP: differenze

Il BOT è il Buono Ordinario del Tesoro e si tratta di un titolo di credito emesso dallo Stato a breve scadenza: inferiore ai 12 mesi, ovvero da 3, 6 e 12 mesi. Alla scadenza, il risparmiatore riscuote una somma pari al valore nominale investito. Al momento della sottoscrizione del titolo, l’investitore sa quale somma percepirà alla scadenza e il guadagno è determinato dalla differenza tra valore nominale e valore di acquisto. Il BOT non prevede la cedola, ossia l’interesse periodico che l’emittente del titolo corrisponde ai propri obbligazionisti (azionisti/investitori). Il termine “cedola” permane anche nel mercato “virtuale” perché con essa si indicava la stessa “cedola” che si staccava e si presentava in banca per riscuotere gli interessi.
Il BTP è, invece, il Buono del Tesoro Pluriennale che è un titolo di credito statale ma a lunga scadenza: i titoli vanno da un minimo di 2 anni fino a 30 anni (le scadenze più comuni sono 2, 3, 5, 7, 10, 15, 30 anni). A differenza dei BOT, il BTP prevede la cedola ovvero la riscossione periodica da parte dell’investitore degli interessi. Alla scadenza, si riceve la somma pari al capitale investito. Il guadagno è determinato dagli interessi periodici a cadenza semestrale, il cui tasso di interesse è deciso al momento dell’acquisto. L’investitore è remunerato sia alla scadenza del titolo durante il periodo di giacenza. Si tratta di una tipologia di investimento remunerativa per coloro che necessitano di riscuotere pagamenti semestrali e costanti ed è, inoltre, apprezzabile per la sua liquidità. Tuttavia, uno dei rischi maggiore relativi agli investimenti in BTP è la volatilità del titolo sui mercati, soprattutto quando si decide di vendere prima della scadenza e si è in balia delle quotazioni del momento.

Quando vengono emessi i titoli di Stato?

L’emissione dei titoli di Stato, inclusi BOT e BTP, avviene tramite asta. L’emissione del titolo stabilisce l’inizio della vita di un titolo che passa dalla proprietà dell’ente emittente a quella dell’investitore o sottoscrittore per il tramite di un intermediario finanziario (la banca o istituto di credito).
Il periodo di emissione di un titolo è solitamente:

  • verso la metà e la fine di ogni mese per quel che riguarda i BOT;
  • una volta al mese per i BTP.

Il valore o prezzo del titolo è determinato dall’asta a cui possono partecipare tutti gli intermediari finanziari autorizzati. A volte i titoli di Stato, possono essere venduti in fase intermedie sui cosiddetti mercati secondari. Uno di questi mercati secondari è il MOT (mercato obbligazionario telematico e dei titoli di Stato) dove i titoli vengono scambiati anche se non sono stati appena emessi; in questi casi, il prezzo è diverso da quello di emissione e viene definito come prezzo corrente di mercato perché è influenzato dalle fluttuazioni dei tassi di mercato e può essere inferiore o superiore a quello di emissione.