Udite! Udite! Avvocato divorzista brescia, di Roma, di Milano, per te c’è un’importante novità per quanto riguarda l’assegno di mantenimento: in Italia non è più d’obbligo! Ebbene sì, il concetto di “tenore di vita” che era alla base del mantenimento non verrà più preso in considerazione. Infatti, fino ad ora, l’assegno divorzile era assegnato in base al tenore di vita che il coniuge economicamente più debole aveva sostenuto durante il matrimonio. Da oggi non è più così, il mantenimento verrà assegnato dal giudice solo in caso di non-indipendenza economica del coniuge.
Vediamo nel dettaglio:
Come ottenere l’assegno divorzile
Prima del 2019, l’assegno di mantenimento del coniuge poteva essere chiesto semplicemente nella domanda di separazione. Il coniuge richiedente non doveva avere adeguati redditi propri ed in tal caso, gli spettava un ammontare in denaro che potesse permettere di mantenere lo stesso tenore di vita antecedente alla separazione.
Però l’assegno di mantenimento vero e proprio non può essere concesso al coniuge che ha la responsabilità della separazione. In tal caso, si può predisporre del diritto agli alimenti: una quantità di denaro che possa permettere al coniuge richiedente quantomeno i beni primari.
Con la sentenza 24934/2019 cosa cambia?
Con questa sentenza della Cassazione, l’assegno di mantenimento cambia decisamente volto. I giudici hanno cominciato a sostenere la teoria che il “concetto di riequilibrazione” sia solo un’ingiustizia verso il coniuge economicamente più forte, un prelievo forzato sul reddito che non ha nulla a che vedere con concrete esigenze.
Secondo questa sentenza il coniuge obbligato deve versare il mantenimento solo in caso di:
“…non indipendenza economica e/o necessità di compensazione del particolare contributo dato da un coniuge durante la vita matrimoniale, a determinate condizioni.”
Per questo non basta più la differenza reddituale fra i due coniugi per obbligare il partner più forte dal punto di vista economico a versare l’assegno, bensì si dovranno presentare delle condizioni ben precise ovvero l’incapacità da parte del soggetto di procacciare le risorse necessarie per ragioni meramente oggettive.