Lavorare con bambini: le migliori professioni

Lavorare con bambini è il sogno di molti e sono diverse le opportunità a disposizione per avverarlo. Numerose professioni prevedono che si lavori con i più piccoli e questo può essere un modo per aiutare la nuova generazione a crescere, ma anche per ottenere una gratificazione personale, rispetto ad altri tipi di impieghi. Prima di vedere quali sono le migliori professioni per lavorare con bambini, è utile sottolineare che serve una sorta di vocazione: il lavoro con i più piccoli non è semplice, può essere sfiancante e richiedere dei sacrifici, ma se il proprio desiderio è quello non ci si pentirà della scelta fatta.

Maestro

Una delle prime professioni che viene in mente quando si pensa a lavorare con bambini è quella del maestro. Dobbiamo parlare sia del maestro d’infanzia che del maestro delle elementari, perché entrambe queste figure professionali si trovano a lavorare con i più piccoli. Per svolgere questo impiego bisogna indirizzare i propri studi universitari alla facoltà di Scienze della Formazione Primaria e, ottenuta la laurea, superare il test per ricevere l’abilitazione alla professione.

Insegnante di sostegno

Per restare nell’ambito dell’insegnamento, anche l’insegnante di sostegno è un lavoro che prevede di stare a contatto con bambini. Si tratta di un lavoro che può rivelarsi molto gratificante, perché si aiutano bambini con difficoltà a superare gli ostacoli, facilitando anche la loro integrazione con il resto della classe.

Assistente sociale

La figura dell’assistente sociale si trova sempre a lavorare con bambini. Per diventare assistenti sociali bisogna conseguire una laurea triennale in scienze sociali. Si può anche pensare di fare una carriera dirigenziale, in questo caso bisogna concludere il percorso di studi conseguendo una laurea magistrale e diventando così assistente sociale specialista.

Assistente d’infanzia

Se il proprio desiderio è di lavorare con i bambini non si può dimenticare la professione dell’assistente d’infanzia. Chi ottiene questo titolo può poi eseguire diversi tipi di compiti ed ottenere mansioni di tipo socio – sanitario o di tipo pedagogico. Sono diversi i possibili sbocchi professionali, per questo sempre più persone si interessano al ruolo dell’assistente d’infanzia.

Ostetrica

L’ostetrica si occupa della nascita dei bambini, una figura professionale specializzata per svolgere questo compito nel modo migliore per la madre e per il nascituro. Per poter svolgere questo impiego è necessario conseguire una laurea in ostetricia. Il percorso universitario ha una durata di tre anni e prevede sia una formazione teorica che pratica. Trattandosi di una professione sanitaria, se si sceglie di percorrere questa strada bisogna ricordare che l’accesso al corso universitario è a numero chiuso, dunque bisognerà sostenere un test d’ingresso per superare la selezione.

Pediatra

Per lavorare con bambini c’è anche la possibilità di diventare pediatra, medico specializzato in pediatria, ovvero nella branca della medicina che si occupa della salute dei bambini. Il percorso in questo caso è molto lungo, perché bisogna prima ottenere la laurea in Medicina e Chirurgia facendo sei anni di università e poi ottenere la specializzazione in pediatria, che richiede altri cinque anni di studio.

Come organizzare un matrimonio last minute: 3 consigli pratici

Il vostro matrimonio è praticamente alle porte ma non avete organizzato e stabilito ancora nulla di concreto? Senza dubbio organizzare le proprie nozze richiede tempo e comunque un ampio margine di mesi per poter fronteggiare gli imprevisti nel migliore dei modi. Peccato però che questo non sia sempre possibile.
Per questo abbiamo deciso di correre in vostro aiuto dandovi qualche consiglio molto pratico per riuscire ad organizzare nozze eccellenti e davvero indimenticabili (nonostante il poco tempo a disposizione).

1. Definite le priorità

Quando si organizza un matrimonio e si ha pochissimo tempo a disposizione la prima cosa da fare è buttar giù una lista di priorità da rispettare. Quali sono le cose più imminenti da scegliere? La location, la lista nozze, il vestito? Per quanto concerne il primo caso, sicuramente il nostro consiglio è quello di valutare tutte le location limitrofe ed eventualmente cercare anche fuori città, al fine di avere un maggior ampio ventaglio di scelta; per la lista nozze, potete optare per un argenteria Palermo o qualsiasi altro negozio che si occupa di ciò; mentre per il vestito, esistono molteplici possibilità: dall’abito in affitto, a quello su misura a quello acquistabile in Rete.

2. Delegate, delegate, delegate

Per riuscire a rispettare ogni impegno, la cosa più importante è delegare, al fine di risolvere anche più inconvenienti contemporaneamente. Fatevi aiutare dal vostro compagno, da un parente o da un’amica, in modo da riuscire a depennare ogni impegno nel modo più veloce possibile.

3. Usate il fai da te, dove è possibile

Dovete inviare subito gli inviti nuziali ma la tipografia vi ha richiesto troppo tempo? Realizzateli voi stessi sul web! Potete, infatti, aprire un sito o un blog e realizzare degli inviti speciali, da inviare semplicemente tramite email o SMS. Così facendo, non dovrete nemmeno spendere troppo denaro per la stampa e l’acquisto della carta. Inoltre, il fai da te può essere usato anche per la realizzazione di bomboniere speciali, segnaposti, tableau du mariage e così via. Basta solo dar sfogo alla propria fantasia e a tutto il proprio estro per oggetti strepitosi.

Come fare amicizia all’università? Ecco alcuni consigli

Avete deciso di studiare in Romania ma non sapete come fare a conoscere nuova gente all’università? Può essere sicuramente difficile fare amicizia in un luogo diverso e comunque molto lontano dal proprio Paese di provenienza. Tuttavia, non è per nulla una cosa impossibile. D’altronde, si sa, l’università è un luogo di aggregazione, dove tutti gli studenti sono semplicemente gli uni uguali agli altri, e dove soprattutto si condividono percorsi comuni di gioie e dolori.
Ebbene, fatte queste premesse, ecco come fare amicizia in università in modo da non sentirvi mai più così soli.

1. Frequentate tutti i corsi in programma

Frequentare i corsi è il primo passo per attaccare bottone con i colleghi. Sì perché, in questo caso specifico, basta anche una sola domanda o richiesta di informazione per socializzare con chi si ha vicino. Non demordete se la prima volta non va come sperate: cercate di parlare con chiunque vi capiti a tiro e siate sorridenti e rilassati. Potete parlare di qualsiasi argomento: vedrete che riuscirete sicuramente ad allacciare qualche costruttivo rapporto con qualche collega di corso.

2. Partecipate a dei corsi extracurriculari

Ogni Ateneo organizza corsi extracurriculari, davvero formativi ed anche divertenti. Scegliete quello che più vi piace, anche sulla base delle vostre attitudini. Potete, ad esempio, partecipare ad un corso di lingua, oppure imparare uno strumento musicale. In questi casi, fare amicizia con cui che condivide la vostra passione diventa molto più semplice. Si comincia a parlare delle proprie esperienze, di cosa ci piace del corso e da lì diventa già più facile creare un rapporto di amicizia. Insomma, non chiudetevi in casa, ma al contrario, coltivate i vostri hobby e le conoscenze aumenteranno.

3. Non siate troppo ossessivi

Solitamente la gente ama parlare con persone rilassate, sorridenti e soprattutto molto tranquille. Evitate di cercare compagnia in modo troppo ossessivo, in quanto potreste correre il rischio di apparire quasi assillanti. Cercate di attaccare bottone in modo naturale, sia che vi troviate in aula, che nei corridoi o in biblioteca. Sorridete sempre e mostratevi sicuri di voi stessi, anche a costo di mentire. In questo modo, darete l’impressione di essere persone interessanti, semplici e soprattutto molto solari. Il che non guasta mai, soprattutto nel campo universitario, così ricco di paure, ansie e fatiche.

Quali sono le differenze tra BOT e BTP?

Gli investimenti sui titoli sono sempre un po’ rischiosi poiché il rendimento dipende molto dall’andamento dei mercati finanziari, ma è notorio che investire in titoli di Stato come BOT e BTP il rendimento è sicuro e “lento” seppur meno sostanzioso, se non nel lungo periodo; è tuttavia vero che il rendimento BTP è migliore del BOT, ma non è solo l’unica differenza nel confronto con l’altro titolo di Stato. In comune hanno la denominazione proprio di titoli di stato che altro non sono che obbligazioni o titoli di debito emessi da enti pubblici o società. Questi comportano il rimborso del capitale investito per l’acquisto alla scadenza con l’aggiunta degli interessi maturati. I titoli di Stato italiani sono emessi dal Ministero dell’Economia e delle Finanze con cadenze periodiche e servono a coprire sostanzialmente il debito pubblico (deficit).

Cosa sono i BOT e cosa sono i BTP: differenze

Il BOT è il Buono Ordinario del Tesoro e si tratta di un titolo di credito emesso dallo Stato a breve scadenza: inferiore ai 12 mesi, ovvero da 3, 6 e 12 mesi. Alla scadenza, il risparmiatore riscuote una somma pari al valore nominale investito. Al momento della sottoscrizione del titolo, l’investitore sa quale somma percepirà alla scadenza e il guadagno è determinato dalla differenza tra valore nominale e valore di acquisto. Il BOT non prevede la cedola, ossia l’interesse periodico che l’emittente del titolo corrisponde ai propri obbligazionisti (azionisti/investitori). Il termine “cedola” permane anche nel mercato “virtuale” perché con essa si indicava la stessa “cedola” che si staccava e si presentava in banca per riscuotere gli interessi.
Il BTP è, invece, il Buono del Tesoro Pluriennale che è un titolo di credito statale ma a lunga scadenza: i titoli vanno da un minimo di 2 anni fino a 30 anni (le scadenze più comuni sono 2, 3, 5, 7, 10, 15, 30 anni). A differenza dei BOT, il BTP prevede la cedola ovvero la riscossione periodica da parte dell’investitore degli interessi. Alla scadenza, si riceve la somma pari al capitale investito. Il guadagno è determinato dagli interessi periodici a cadenza semestrale, il cui tasso di interesse è deciso al momento dell’acquisto. L’investitore è remunerato sia alla scadenza del titolo durante il periodo di giacenza. Si tratta di una tipologia di investimento remunerativa per coloro che necessitano di riscuotere pagamenti semestrali e costanti ed è, inoltre, apprezzabile per la sua liquidità. Tuttavia, uno dei rischi maggiore relativi agli investimenti in BTP è la volatilità del titolo sui mercati, soprattutto quando si decide di vendere prima della scadenza e si è in balia delle quotazioni del momento.

Quando vengono emessi i titoli di Stato?

L’emissione dei titoli di Stato, inclusi BOT e BTP, avviene tramite asta. L’emissione del titolo stabilisce l’inizio della vita di un titolo che passa dalla proprietà dell’ente emittente a quella dell’investitore o sottoscrittore per il tramite di un intermediario finanziario (la banca o istituto di credito).
Il periodo di emissione di un titolo è solitamente:

  • verso la metà e la fine di ogni mese per quel che riguarda i BOT;
  • una volta al mese per i BTP.

Il valore o prezzo del titolo è determinato dall’asta a cui possono partecipare tutti gli intermediari finanziari autorizzati. A volte i titoli di Stato, possono essere venduti in fase intermedie sui cosiddetti mercati secondari. Uno di questi mercati secondari è il MOT (mercato obbligazionario telematico e dei titoli di Stato) dove i titoli vengono scambiati anche se non sono stati appena emessi; in questi casi, il prezzo è diverso da quello di emissione e viene definito come prezzo corrente di mercato perché è influenzato dalle fluttuazioni dei tassi di mercato e può essere inferiore o superiore a quello di emissione.

Tradizioni matrimoniali: le 5 cose che la sposa deve indossare

Quante simbologie, quante usanze e quante tradizioni si intrecciano negli scenari di un matrimonio. Il contesto matrimoniale è cambiato nel corso del tempo, si è spogliato di quella solennità che ha caratterizzato i ricevimenti di nozze e che oggi si trasforma secondo canoni sempre più fuori dagli schemi e originali. In ogni caso, però, ci sono elementi tradizionali che esistono da sempre e che, anche in contesti non-convenzionali, dovrebbero essere rispettati e proposti nella loro tradizione più consolidata.

La superstizione e la sposa

In particolare, un aspetto della tradizione matrimoniale è quello che riguarda la sposa e ciò dovrebbe indossare nel rispetto di abitudini consolidate nel corso dei secoli e vive ancora oggi. La futura sposa, nel giorno del sì, dovrebbe indossare 5 accessori, ecco quali e per quale ragione.

Un oggetto nuovo

Fondamentalmente, il matrimonio sancisce la fine di una vita e l’inizio di un’altra; la fine della vita da single e l’inizio di quella da sposata sancisce un nuovo approccio, orientato all’altro, alla famiglia, a un futuro insieme. Per tale motivo, la sposa deve indossare un oggetto nuovo, che simboleggia la transizione.

Un oggetto vecchio

Cambia la vita ma non l’essenza dei due sposi. Ognuno di noi è ciò che è anche e soprattutto in relazione alle esperienze passate; così, non bisogna mai dimenticare le proprie radici e tutto ciò che ha fatto parte della vita da single della neo-sposa. Un oggetto vecchio da portare con sé durante le nozze è l’elemento che serve da monito, perché il passato non va mai dimenticato.

Un oggetto prestato

Un oggetto prestato serve a scandire l’affetto delle persone care, riunite per festeggiare insieme la solennità dell’evento. Un oggetto che può essere di qualunque tipo, purché abbia qualche rilevanza. Una possibilità spesso diffusa è quella, da parte della persona che ha prestato l’oggetto, di utilizzare abiti da cerimonia che richiamino in qualche modo la simbologia della cosa stessa o che la persona indossi un oggetto simile.

Un oggetto regalato

La sposa deve indossare anche un oggetto regalato, a rappresentare l’affetto intenso delle persone care. Il regalo, a differenza del prestito, resta di proprietà della sposa, affinché possa ricordarsene anche in futuro.

Un oggetto blu

Il blu è simbolo di purezza e sincerità, è evocazione dell’impegno che la sposa sceglie di assumersi giurando amore eterno al proprio sposo. Nei secoli scorsi, il blu era il colore dell’abito da sposa; oggi è molto in voga la scelta della giarrettiera blu.

Alla scoperta del destination wedding

Il mondo del turismo è fatto da mille diverse sfaccettature e mille nuovi fenomeni, che sconvolgono e cambiano in continuazione il volto di questo settore. All’interno del mondo del turismo negli ultimi anni si è affermato in modo via via più importante, un fenomeno denominato Destination wedding, una nuova tendenza che sta andando a interessare allo stesso tempo sia gli operatori del mondo del turismo sia quelli del settore matrimonio.

Volendo dare una definizione concisa di quello che è il trend del destination wedding si può dire che si tratta della tendenza di andarsi a sposare all’estero o in una città che non è la nostra. L’Italia grazie alla sua ricchezza di bellezze artistiche, storiche e naturalistiche è una delle mete predilette del destination wedding.

Quando si parla di destination wedding un ruolo fondamentale è rivestito dai e dalle wedding planner. A questi professionisti spetta il compito di aiutare, a distanza gli sposi nell’organizzazione del matrimonio. Considerando che gli sposi spesso si trovano all’estero il wedding planner non solo dovrà occuparsi dell’organizzazione, ma allo stesso tempo padroneggiare perfettamente la lingua inglese e la comunicazione via internet. Il wedding planner si occupa per conto degli sposi di trovare la location della cerimonia e dei festeggiamenti, di selezionare il fotografo per matrimonio, il truccatore, il fiorista e così via.

Per quanto riguarda l’anatomia dei destination wedding in Italia, la prima cosa da dire è che sono nozze in cui ci si può permettere di non badare a spese. Grazie infatti a budget molto elevate, gli sposi stranieri che vengono a sposarsi in Italia, possono permettersi location da sogno, servizi di ristorazione di lusso e così via. Si tratta solitamente di sposi che vengono da USA, Inghilterra e Canada ma anche da India e Russia. Sono matrimoni che portano con se usi e tradizioni molto lontane dalla nostra e tuttavia sono caratterizzati da un esiguo numero di invitati e questo per l’oggettiva difficoltà nel far muovere e pernottare un grande numero di persone.

Quanto alle mete preferite dei destination wedding in Italia, non c’è che l’imbarazzo della scelta. Sempre sulla cresta dell’onda le città d’arte come Roma, Firenze, Verona e Venezia. Si anche le location immerse nel verde tra le colline come l’Umbria o la Toscana. Si anche alle location di mare come la Sardegna o la costiera amalfitana. In ascesa invece il Friuli Venezia Giulia che nonostante la dimensione limitata sembra mettere a disposizione degli sposi stranieri tutte le attrattive sopra elencate.