Fiere: tutto ciò che c’è da sapere sui contratti di lavoro

L’allestimento di stand fieristici può rappresentare un vero e proprio grattacapo perché non riguarda solo il punto di vista “architettonico”. Uno dei problemi durante la programmazione di un evento fieristico è di sicuro la lenta burocrazia e tutti gli annessi riguardante contratti di lavoro e la natura dei rapporti. Per esaurire i vostri dubbi riguardo a questo aspetto, leggi bene questo articolo.

Quale tipo di contratto somministrare durante questi eventi?

L’Ispettorato del lavoro non dorme mai. Soprattutto nel fine settimana, quando si svolgono la maggior parte degli eventi fieristici di settore. La sanzione di tipo patrimoniale può essere davvero esagerata per non parlare del danno all’immagine che l’azienda può subire da una figuraccia di questo tipo in circostanze come le fiere di settore.

Per evitare queste gravi ripercussioni, puoi correre al riparo contratti di natura subordinata per il tuo personale dedito all’accoglienza, al volantinaggio o alla semplice hospitality.

Il contratto più conveniente è di sicuro quello che riguarda le “Nuove Prestazioni Occasionali” ma bisogna rispettare determinati parametri. E sono:

  • l’azienda non deve aver assunto più di cinque dipendenti subordinati a tempo indeterminato;
  • che i lavoratori non abbiano un contratto di rapporto lavoro subordinato di collaborazione coordinata o continuativa. O che non abbiano cessato tale attività con la stessa azienda negli ultimi Sei mesi;
  • che siano rispettate le limitazioni di reddito che si quantificano in: 5000 euro l’anno in totale tra vari prestatori che 2500 euro annui col singolo prestatore.

Se invece vi è un lavoratore autonomo?

Tra le esigenze di un’azienda durante un evento fieristico possono essere varie, tra cui la necessità di contattare un interprete per parlare a clienti stranieri oppure ad un social media manager per promuovere la sua partecipazione all’evento.

Se il lavoratore svolge un’attività diversa rispetto a quelle di interesse dell’azienda allora deve essere definito come lavoratore autonomo.

Anche in questi casi, si può investire in un contratto di tipo occasionale: esiste, infatti, il contratto di lavoratore autonomo occasionale. Prima di avviare un rapporto di questa entità bisogna però inviare al professionista una lettera di incarico in cui vengono menzionate tutte le informazioni sulle attività che deve svolgere, il compenso e la durata della prestazione. 

Al termine di questo rapporto, il lavoratore deve inviare una notula all’azienda che lo ha contattato per confermare che non si sono superati i 5000 euro annui.

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