Ogni agenzia di web marketing a Lecce, Milano o Roma che opera nella SEO vive a captando i segnali che Google, a volte velatamente e altre in modo manifesto, diffonde nel cyberspazio. L’algoritmo di Big G. viene aggiornato ogni giorno (a quanto rivela il portavoce di Mountain View John Mueller) e le logiche di posizionamento sono in costante divenire.
Google Penguin
Google Penguin è l’aggiornamento dell’algoritmo lanciato da Google il 24 aprile del 2012 e che interessa la link building, integrato definitivamente all’algoritmo Hummingbird nel 2014 ( versione 3.0). In particolare, Penguin colpisce i siti web che si sono posizionati attraverso strategie di acquisizione link illecite e black hat: schemi o scambi di link, ancore secche e di bassa qualità, non tematizzate e innaturali.
Non solo: il Pinguino se la prende anche con i siti web over-ottimizzati, che presentano keyword stuffing (eccedenza innaturale nella ricorsività delle parole chiave) e link interni ed esterni impropri, poco coerenti e forzati. Attenzione ai contenuti duplicati, sono un elemento potenzialmente distruttivo!
Google Panda
Google Panda è stato implementato ufficialmente il 24 febbraio 2011. L’aggiornamento interessa soprattutto la qualità dei contenuti e si serve della scansione semantica dei testi. Le pagine web che ospitano contenuti inesatti, imprecisi, poco dettagliati, scritti male e duplicati sono a forte rischio penalizzazione.
Panda, inoltre, se la prende anche con i siti web che non presentano le caratteristiche tipiche dello user friendly: pagine lente, poco navigabili a causa di media troppo pesanti o di un’architettura del sito non adeguata o coperte da banner invadenti.
Google Fred
Del nuovo arrivato di casa Google, Fred, si sa ancora poco o nulla. A dire il vero, le uniche note ufficiali sono quelle, sibilline, del portavoce di Big G. Gary Illyes “d’ora in poi ogni aggiornamento, se non diversamente specificato, sarà chiamato Fred”. Ok, sappiamo anche che, con ogni probabilità, comprende tutti quegli aggiornamenti di Google mirati a colpire le bufale, le notizie non veritiere e i contenuti inappropriati (perché istigano all’odio e alla violenza o semplicemente perché privi di fondamento). I prossimi mesi sapranno dirci (si spera) qualcosa in più, sperimentando, testando e ri-sperimentando. Il lavoro di un SEO, in fondo, è soprattutto questo.